Convento Cappuccini alla Caritas. Zamagni (Lega): “Probabile impatto negativo su turisti e residenti di Cesenatico”

Il capogruppo della Lega Filippo Zamagni interviene in merito alla notizia del trasferimento alla Caritas del Convento dei Cappuccini, nel cuore di Cesenatico, che ha suscitato delle perplessità in una parte dell’opinione pubblica.

“Il sindaco Matteo Gozzoli scivola malamente sostenendo di non tollerare polemiche ‘tardive’ sul trasferimento. Il ‘peccato’, se così lo si vuol definire, però è tutto suo. Questa scelta, infatti, molto impattante su una situazione già degradata del centro cittadino, non è stata condivisa con la cittadinanza che ne è venuta a conoscenza a cosa fatte. Ma non ci stupiamo: è tipico degli esponenti Pd imporre decisioni controverse con la pretesa che tutti si adeguino, ‘scomunicando’ chiunque abbia un’idea diversa e alternativa. Gozzoli per primo faccia un esame di coscienza: proprio quell’area del centro storico è una delle più deteriorate e pericolose per turisti e residenti e nulla di concreto è stato fatto per renderla più sicura”.

Prosegue il capogruppo della Lega: “Ci sono motivi più che validi se oggi sono in tanti a preoccuparsi delle ricadute negative che potrebbe avere l’utilizzo del convento per ricoverare sbandati e homeless. Soprattutto a fronte del fatto che né la Caritas, né il sindaco si sono degnati di illustrare preventivamente e pubblicamente il progetto”.

“Già da troppo tempo il nostro centro storico, ‘cartolina’ di Cesenatico che attrae turisti 12 mesi all’anno, si trova in questo stato di incuria, aggravata negli ultimi anni da frequentazioni poco rassicuranti, bivacchi, atti di violenza e presenza costante di clochard – prosegue il leghista -. Sono state innumerevoli le segnalazioni di questa situazione senza che l’amministrazione comunale abbia attivato alcuna iniziativa. È evidente che, di fronte all’improvvisa notizia della conversione dello splendido e amato convento in un centro accoglienza Caritas, al rimpianto di molti residenti si sommi il timore di un’accentuazione del degrado a danno di residenti, operatori e turisti, come emerso durante la gremita riunione spontanea del 30 agosto scorso durante la quale sono stati ascoltati episodi davvero poco rassicuranti”.

“Il punto non è essere contro o a favore dell’accoglienza o dell’aiuto a chi ha bisogno – continua -. Noi siamo certamente a favore di azioni finalizzate al sostegno di chi si trovi momentaneamente in difficoltà. Ma ogni scelta che coinvolga sicurezza, ordine pubblico e decoro, in particolare in una località turistica, deve essere assunta con intelligenza e non subita passivamente. La questione, quindi, non finisce qui. Inutili le scialbe giustificazioni di Gozzoli, l’immobile è di proprietà della Curia, ma il Comune non può lavarsene le mani. Se la decisione è già stata assunta passando sulla testa dell’amministrazione e del Consiglio comunale, spieghi dettagliatamente il sindaco quale sia il progetto della Caritas e quali presidi supplementari e continuativi di sicurezza, igiene e decoro saranno contestualmente assunti”.