Ivano Marescotti, la nostra testimonianza nella serie di otto video che realizzammo nel 2017 e che vi riproponiamo: “Ridere per non piangere”

Più informazioni su

Un’ondata di commozione sta attraversando la Romagna e il mondo dello spettacolo per la scomparsa di Ivano Marescotti. Attore di teatro e di cinema. Regista. Insegnante e da ultimo fondatore di due accademie di recitazione, l’ultima di poche settimane fa, perché voleva trasmettere la sua arte, la sua passione. E fino all’ultimo è rimasto in teatro a insegnare e a provare con i suoi allievi, malgrado la malattia, perché questo era il suo modo di rimanere aggrappato alla vita.

Stimato e ammirato per la sua bravura e la sua simpatia, Ivano Marescotti era visceralmente innamorato della Romagna a cui aveva dedicato una buona parte del suo lavoro. Romagna che non aveva mai abbandonato e dove era tornato anche a vivere negli ultimi anni dopo una lunga parentesi a Bologna.

Ivano Marescotti era nato a Villanova di Bagnacavallo nel 1946. È un figlio della guerra, si può dire. Alcune delle sue vicende personali – note e meno note – le ha raccontate in Fatti veri. Racconti autobiografici, pubblicato da Whitefly Press, nel 2019. Dopo il diploma al liceo artistico di Ravenna lavora per dieci anni all’ufficio urbanistica del Comune di Ravenna. Progetta di iscriversi all’università, poi nel 1981 prende la decisione definitiva: si licenzia ed intraprende l’attività teatrale. E all’inizio è la fame. Poi ce la fa. Lavora fra gli altri con Leo de Berardinis, Mario Martone, Carlo Cecchi, Giampiero Solari, Giorgio Albertazzi, Marco Martinelli.

L’esordio al cinema è datato 1989, con una piccola parte nel film La cintura. Nello stesso anno l’incontro con Silvio Soldini e la partecipazione al film L’aria serena dell’ovest lo convince a dedicarsi prevalentemente al cinema. Interpreta oltre cinquanta film, lavorando con registi quali Anthony Minghella, Ridley Scott e Roberto Benigni (Johnny Stecchino e Il mostro), nonché Marco Risi, Pupi Avati, Sandro Baldoni, Maurizio Nichetti, Carlo Mazzacurati, Antonello Grimaldi e Klaus Maria Brandauer. La sua attività cinematografica gli frutta 6 candidature al Nastro d’argento, che vince nel 2004 per l’interpretazione nel cortometraggio Assicurazione sulla vita di Tommaso Cariboni e Augusto Modigliani. Nel film mainstream King Arthur (del 2004), con Clive Owen, Keira Knightley e Ioan Gruffudd, interpreta il ruolo del vescovo Germano. Nel 2009 partecipa al film Cado dalle nubi, nel quale ricopre il ruolo di un leghista padre della ragazza che ha una relazione con Checco Zalone, il quale interpreta invece un meridionale trasferitosi al nord. Col comico e cantante pugliese reciterà ancora nel film Che bella giornata, uscito nel 2011, interpretando la parte di un colonnello dei Carabinieri.

Dal 1993 inizia un approfondito lavoro di recupero del romagnolo, tornando in teatro con i testi di Raffaello Baldini, per poi rileggere e riscrivere alla sua maniera grandi come Dante (Dante, un patàca ispirato alla Divina Commedia) e Ariosto (Bagnacavàl, una contaminazione tra il basso romagnolo e l’Orlando Furioso). Dal 2002 il Comune di Conselice gli assegna in gestione la programmazione del Teatro comunale dove, oltre a gestire un cartellone teatrale nazionale, progetta e produce i suoi spettacoli. Nel 2004 costituisce la Patàka srl con la quale gestisce le proprie proposte culturali. Nel 2011 incide, per le edizioni Zanichelli, i 100 canti della Divina Commedia di Dante Alighieri.

Ivano Marescotti è impegnato anche sul piano politico e nel 2014 si candida alle Elezioni europee con la Lista Tsipras della sinistra radicale. In piena campagna elettorale la Rai cancella, a sua insaputa, dalla quarta puntata in poi delle sei in totale, le scene di Una buona stagione in cui compariva. Per questa ragione fa causa alla Rai. Nel 2018 fece scalpore il suo pronunciamento e il voto per il M5S, da cui prese in seguito le distanze dopo la costituzione del governo giallo-verde, il Conte I costituito da Lega e M5S.

Il 10 febbraio 2022, tramite un post sulla sua pagina Facebook, Marescotti annuncia la decisione di ritirarsi dalle scene per dedicarsi esclusivamente al «Teatro Accademia Marescotti», la sua scuola di teatro di Ravenna. Il 28 marzo si sposa con la sua compagna a Villanova di Bagnacavallo. Le nozze, con rito civile, furono celebrate in romagnolo nei locali dell’Ecomuseo delle erbe palustri, dove sono custoditi diversi manufatti della prima metà del XX secolo, alcuni dei quali realizzati dal padre dell’attore.

IVANO MARESCOTTI. RIDERE PER NON PIANGERE… LA NOSTRA SERIE DI 8 VIDEO INTERVISTE

Vi riproponiamo qui una lunga intervista che realizzammo con lui diversi anni, nell’estate 2017. Ne ricavammo otto mini video per Ravennanotizie.it che rappresentano la nostra piccola testimonianza e il nostro tributo a Ivano Marescotti. Dopo avere preso appuntamento, Pier Giorgio Carloni, Iacopo Gardelli e Michele Savini andarono a casa sua – abitava ancora a Bologna – una mattina sul tardi, perché si sa che gli attori fanno le ore piccole la notte e non si alzano mai la mattina. I tre avevano con loro un macchina per riprenderlo scalcagnata. Lui si piazzò sul divano davanti alla macchina e cominciò a raccontare. Andò avanti per più di un’ora.

Ridemmo insieme di gusto per tutte le storie, gli aneddoti, e la sua grande verve narrativa. Poi montammo la serie video. Non volle vedere nulla. Pubblicammo e basta. Alla fine la titolammo “Ivano Marescotti. Ridere per non piangere”, usando le sue parole, perché questo deve essere il segreto di ogni artista. Far ridere, far piangere, emozionare, commuovere. Smuovere. Tu l’hai fatto. Ciao, Ivano.

 

Più informazioni su